
La Lunar è una grande società che si occupa di ricavare le materie prime che si trovano sul lato oscuro della luna e sfruttarle come fonte energetica per la Terra.
Tale lavoro viene svolto su una base spaziale,posta appunto sul lato oscuro della luna,da un intelligenza artificiale chiamata Gerty e da un uomo,Sam Bell,che teoricamente deve svolgere tale mansione per un periodo di 3 anni,per poi essere sostituito.
Sam per colpa di(o “grazie ad”) un incidente dovuto allo stress accumulato e alla irrefrenabile gioia di ritornare a casa dopo essere stato 3 anni da solo nello spazio,verrà a conoscenza di un segreto che lo sconvolgerà drasticamente.
Il Primo film di Duncan Jones(figlio per altro di David Bowie)strizza l’occhio a film culto come 2001 odissea nello spazio,e lo fa divinamente,grazie soprattutto a un interpretazione davvero buona di Sam Rockwell,che praticamente risulta essere l’unico attore del film.
Nonostante il piccolo budget con il quale è stato realizzato, questo film ha tutte le carte in regola per entrare a testa alta nei migliori del genere.
Forse il fatto di aver risparmiato sulla scenografia,abolendo ogni tipo di animazione digitale(o quasi) e preferendo modellini,è un modo elegante(ed economico)di rendere onore ai classici del cinema anni ottanta.
Comnplimenti a D.Jones che è riuscito a debuttare con un film avvincente,ricco di suspense ma soprattutto originale.
Discutibile soltanto la parte finale.
regia |
Duncan Jones |
sceneggiatura |
Screenplay:
Nathan Parker Story: Duncan Jones |
produttore |
Stuart Fenegan
Trudie Styler |
attori |
Sam Rockwell
Kevin Spacey Dominique McElligott |
anno |
2009 |
musica |
Clint Mansell |
fotografia |
Gary Shaw |
nazione |
UK |
genere |
sci-fi,dramma |
durata |
97 min |
budget |
€5,000,000 |
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recensione di Edoardo T.
6.6
La Lunar è una compagnia energetica capace di ricavare energia pulita estraendo materiale dal suolo del lato oscuro della luna. Per fare questo si affida a Sam Bell (Sam Rockwell) unico operante sul territorio lunare con l’ausilio di Gerty, un’ intelligenza artificiale (con la voce di Kevin Spacey). In seguito ad un incidente accorso durante le operazioni di scavo, Bell verrà a conoscenza di un terribile segreto, a sole 2 settimane dal termine del suo contratto lavorativo di 3 anni dopo il quale potrà finalmente fare ritorno a casa.
Bel debutto alla regia per Duncan Jones che si cimenta in un film non banale e per nulla facile. La sua bravura sta nel non aver fallito dove molti lo hanno fatto (Mission to Mars, De Palma) ossia di dare troppa umanità ad una dimensione, quella spaziale, che di umano ha solamente alcuni personaggi. Duncan prova ad essere puro osservatore e lascia al bravissimo Rockwell (sempre troppo sottovalutato) condurre lo spettatore tra i labirinti del film. È proprio quest’ ultimo che impressiona per la capacità di modificare a piacimento il ritmo del film stesso ora con atteggiamenti sguaiati e grotteschi, ora con monologhi a tratti strazianti.
Si intuisce che Jones vorrebbe dare anche messaggi nascosti dietro le varie scene, molto vicini allo stile Cubrick, ma purtroppo non facili ed immediati da capire.
Il finale è discutibile a dir poco e in generale manca qualcosa che aggiunga un po’ di pepe alla salsa un po’ sciocca, ma da vedere e da complimentarsi con Jones e Rockwell.
Edoardo T.
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