6.2

Nel 1959, durante l’inaugurazione di una scuola elementare, una classe di bambini deposita in una “capsula del tempo” dei disegni raffiguranti un ipotetico futuro. Fra loro una ragazzina riempie un foglio di soli numeri.
50 anni dopo la capsula viene estratta dal terreno e un bambino riceve il messaggio della bambina di 5 decadi prima. Nicholas Cage (John Koestler) il padre del bambino riesce per caso a scoprire il significato del disegno, un codice numerico capace in pratica di svelare il futuro.
La prima parte è decisamente avvicente, se non altro per la storia che, all’inizio e solo all’inizio ha dei connotati di originalità, ma la seconda parte ci svela un film piatto, sicuramente tirato via. Nicholas Cage appare in netto declino, speriamo non irreversibile dato che sembrano sempre più lontani i tempi di “Omicidio a Luci Rosse”, e la sceneggiatura presenta dei veri e propi buchi che giustifica solo con le coincidenze della vita. Gli effetti speciali di molte scene si salvano.
Mi è sembrato di notare diversi richiami, soprattutto a “Signs” nella prima parte.
Nella seconda metà anche molte sequenze di fuga e disperazione di massa, ma Alex Proyas non è Emmerich, e si vede.
recensione di Edoardo T.
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