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Se voi signorine visiterete questo blog, e se sopravviverete alla lettura delle recensioni, sarete un'arma, sarete dispensatori di morte, e pregherete per leggerne di nuove!
Ma fino a quel giorno siete uno sputo, la più bassa forma di vita che ci sia nel globo!
Non siete neanche fottuti esseri umani, sarete solo pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta me*da. Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi, ma più mi odierete, più imparerete.
Io sono un duro però sono giusto: qui non si fanno distinzioni razziali. Qui si rispetta gentaglia come ne*ri, ebrei, italiani o messicani!
Qui vige l'eguaglianza: non conta un ca**o nessuno.
I miei ordini sono di scremare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per visitare il mio beneamato blog! Capito bene luridissimi vermi???

(piccola citazione,rivisitata per l'occasione,del Sergente Hartman...se non sapete nemmeno di chi sto parlando,probabilmente questo blog non fa per voi)

martedì 25 agosto 2009

SBIRRI

5.9

Matteo Gatti ,un giornalista di una certa importanza molto noto anche nell’ambito televisivo,perde il figlio 16enne per overdose,morto in una notte brava dopo che aveva avuto il consenso dal padre di fare questo viaggio con gli amici da Roma a Milano per incontrarsi là con delle ragazze conosciute qualche sera prima nella capitale.

Matteo decide,con l'approvazione del proprio capo,di andare a Milano a girare una sorta di documentario sulle droghe e sugli spacciatori,spinto dal desiderio di trovare un perché o comunque un capro espiatorio per la morte di suo figlio.

Tutto ciò contornato da una situazione molto difficile con la moglie,per di più incinta.

Interessante e piuttosto originale questo film di Burchielli realizzato in chiave documentaristica con la telecamera a mano in continuo movimento per cercare di cogliere i momenti salienti dello spaccio e dell’arresto,ancor più originale se si pensa che Raoul Bova ,uno dei principali attori italiani, si trova nel vivo delle azioni al fianco della squadra speciale antidroga di Milano,in situazioni piuttosto pericolose.

In sostanza c’è da dire che le scene reali in mezzo alla strada sono ben fatte e intrattengono,anche se effettivamente non ci dicono niente di nuovo sul mondo della droga tra i giovani,insomma Burchielli non è Michael Moore,ma c’era da aspettarselo.

E per quanto riguarda le scene recitate,ovvero tutta la vicenda legata al difficile rapporto con la moglie e i continui flashback che ci mostrano il rapporto padre figlio,e i videomessaggi,sinceramente sono rivolti a un pubblico differente,ricordano le tediose fiction made in italy.

Raoul Bova fa semplicemente il suo lavoro,bello e abbastanza bravo.

La colonna sonora non è male.


regia
Roberto Burchielli
produttore
Raoul Bova, Chiara Giordano, Mauro Parissone, Laura Guglielmetti
attori
* Raoul Bova
* Alessandro Sperduti
* Simonetta Solder
* Luca Angeletti
anno
2009
fotografia
Luigi Martinucci
studio
medusa
nazione
italia
genere
documentario, drammatico
durata
104min

2 commenti:

Ciencio ha detto...

Imbarazzante

のiego ha detto...

non ho specificato che è un film da vedere sotto l'effetto di sostanze stupefacenti....