Molti di voi sentendo il nome Rick O’barry rimaranno indifferenti,ma tutti voi o quasi,sotto sotto lo conoscete,si perché egli è in realtà un uomo sulla 60ina,ma che quando era nel pieno degli anni è stato l’ammaestratore di Flipper,il delfino più famoso del mondo.
Per anni si è dedicato a svolgere tale mansione,fino a quando non si accorse di conoscere i delfini meglio di chiunque altro e di riuscire a capirli davvero,nel profondo,e la sua vita ebbe una svolta quando uno dei delfini usati per il famoso telefilm degli anni 60,morì tra le sue braccia.
Rick O’barry alla domanda sul perché avesse deciso di cambiare stile di vita,per quanto riguarda il rapporto con i delfini rispose” Nella mia vita ho catturato circa 100 delfini, negli anni '60, compresi i 5 usati per la serie Flipper. Ero uno degli addestratori piu' pagati del mondo. Se volevo potevo mettere in piedi un programma di addestramento di delfini e fare 3-4 milioni di dollari l'anno. Sono cambiato quando Flipper e' morto suicida tra le mie braccia. Uso questa parola con trepidazione, ma non conosco un'altra parola che descriva l'asfissia auto-indotta. I delfini e gli altri mammiferi marini non respirano in modo automatico. Ogni respiro e' un atto conscio, ed e' per questo che non dormono mai. Se la vita diventa una pena insopportabile, semplicemente decidono di non respirare piu'. Flipper mi ha guardato negli occhi e ha smesso di respirare.”
Il docu-film si occupa principalmente del mattatoio ,che da decenni uccide 23 000 delfini l’anno,che ha luogo a Taiji in Giappone.
E qui il nostro amico Rick insieme a una serie di collaboratori,attivisti cercheranno in ogni maniera di documentare con foto e filmati(rischiado la pelle)lo sterminio che viene svolto sul’isola e negato dalle più alte cariche dello stato(Giappone e non solo).
Complimenti a regia,montaggio e soprattutte musiche degne davvero di un film d’autore.Riesce a raccontare uno degli eccidi-animali più grandi del mondo in maniera pulita(dove possibile)e lineare cercando di far aprire gli occhi a chi non vuole aprirli,laddove Earthlings era già riuscito ma in maniera molto più drastica e sconvolgente,tanto era la durezza delle immagioni.
Si rimane impotenti dopo la visione del docu-film ma ancor più consapevoli dei macabri segreti che il mondo racchiude.
Da far notare la presenza(seppur brevissima)di due giovanissime attrici hollywoodiane come Hayden Panettiere e Isabel Lucas che senza troppi ripensamenti le vediamo entrare furtivamente con le tavole da surf in una zona proibita dell’isola di Taiji rischiando di essere linciate.Così breve e pericolosa la loro comparsa che Credo lo abbiano fatto solo per ideali e non per soldi,anche perché è un documentario che va al di là del semplice guadagno.
Vincitore del Sundance film festival 2009 e del New Port Beach festival 2009.
regia |
Louie Psihoyos |
sceneggiatura |
Mark Monroe |
produttore |
Fisher Stevens, Paula DuPre Pesmen |
attori |
Ric O'Barry |
anno |
2009 |
musica |
J. Ralph |
nazione |
USA |
genere |
doc |
durata |
91 min |
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