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Se voi signorine visiterete questo blog, e se sopravviverete alla lettura delle recensioni, sarete un'arma, sarete dispensatori di morte, e pregherete per leggerne di nuove!
Ma fino a quel giorno siete uno sputo, la più bassa forma di vita che ci sia nel globo!
Non siete neanche fottuti esseri umani, sarete solo pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta me*da. Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi, ma più mi odierete, più imparerete.
Io sono un duro però sono giusto: qui non si fanno distinzioni razziali. Qui si rispetta gentaglia come ne*ri, ebrei, italiani o messicani!
Qui vige l'eguaglianza: non conta un ca**o nessuno.
I miei ordini sono di scremare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per visitare il mio beneamato blog! Capito bene luridissimi vermi???

(piccola citazione,rivisitata per l'occasione,del Sergente Hartman...se non sapete nemmeno di chi sto parlando,probabilmente questo blog non fa per voi)

martedì 31 maggio 2011

UNA VITA TRANQUILLA

recensione di Edoardo T.
7.8
In Germania, Diego ed Edoardo, due giovani napoletani, chiedono alloggio ad una vecchia conoscenza del primo, Rosario. Ma il legame che gli unisce sembra essere speciale così come misterioso il motivo della trasferta dei due amici.
Straordinario film italiano, proprio per questo passato in sordina sia da critica che da pubblico. Il tema è quello della sopravvivenza, l'istinto primordiale capace di spingere l'uomo oltre i propri limiti, di fargli compiere scelte folli, ma necessarie. E poi ancora Il legame familiare che trascende nella crisi esistenziale, i sentimenti che fanno da cornice a quello a cui tutto davvero teniamo, noi stessi.
Attori bravissimi, ad eccezione di Tony Servillo; lui non è bravo, è superlativo, anche nella scelta di partecipare a pellicole come questa piuttosto che cedere alle sirene straniere i cui prodotti sarebbero sicuramente meno impegnati.
La storia tra l'altro è assolutamente verosimile, ricordando anche il massacro di Duisburg di qualche anno fa e per questo dobbiamo dare credito a Filippo Gravini, sceneggiatore, oltre al regista Claudio Cupellini che osa, ma senza esagerare. Bene anche le musiche.
Il cinema italiano è anche questo, non dimentichiamocelo.


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regia
Claudio Cupellini
sceneggiatura
Filippo Gravino
produttore
Marcantonio Borghese
Fabrizio Mosca
Bogdan Tomassini-Buechner
attori
Toni Servillo: Rosario Russo
Marco D'Amore: Diego
Francesco Di Leva: Edoardo
Juliane Köhler: Renate
Leonardo Sprengler: Mathias
Alice Dwyer: Doris
anno
2010
fotografia
Gergely Pohárnok
nazione
Italia,Germania
genere
dramma
durata
105 min

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